Da VIVIMILANO
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Recensione del 2 Luglio 2003
L' India,
con eleganza
Le specialità tradizionali del Nord in un locale sobrio e
curato.
Si cena accompagnati da un suonatore di sitar.
A Milano, come in tutte le grandi città occidentali, i ristoranti
etnici hanno seguito una parabola ben definita. Hanno cominciato
proponendo una cucina semplificata, alleggerita e molto adattata
ai gusti nostrani, sempre in spazi spartani e a prezzi imbattibili.
Poi, lentamente, l’offerta si è modificata e sono comparse
nei menu proposte più rigorose e tradizionali. Il passo successivo
è il locale etnico «di tono». È successo
con tutte le cucine etniche; succede, ora, anche con la cucina indiana,
grazie al ristorante Sarla.
Lo spazio è molto bello, in un ex deposito della centrale
via Gaspara Stampa. È garbato, etnico ma sobrio. La cucina
è a vista, un suonatore di sitar accompagna pacatamente le
serate, i tavoli sono grandi e gli spazi abbondanti. Il Sarla è
una creazione di Shekar Reikhi: un indiano di Nuova Delhi che, trasferitosi
a Milano nel lontano 1981, si è sempre occupato di turismo,
organizzando i viaggi dei milanesi nel suo grande Paese. Sarla è
il nome di sua madre, «che», dice Reikhi, «mi
ha insegnato tutto della cucina».
La proposta culinaria è quella del Nord dell’India.
Per comodità indichiamo i piatti con la tradizione italiana
dei loro nomi. Si parte con antipasti come schiacciatine di legumi,
fagottini ripieni, fritti in pastella, involtini, polpettine e insalate.
Seguono i piatti tandoori, cotti cioè nell’omonimo
forno di terracotta: carni, pesci e verdure tagliati a bocconcini,
sempre marinati e cotti per pochissimi minuti ad alta temperatura.
Poi i curry, ragù di vegetali, carni e pesci cotti in umido
con verdure varie e profumati con il curry: appena profumati, questo
famoso mix di spezie non prevarica mai. Ci sono poi altri risi in
umido e una scelta di otto diversi tipi di pane: questa è
una caratteristica molto apprezzata della cucina indiana. Tutti
i piatti sono eseguiti con cura e passione da uno staff interamente
indiano. Il coperto è di 2,50 euro ma comprende il naan (pane
caldo) con le sue salsine.
Buona la scelta dei vini, una sessantina di proposte italiane e
cinque indiane. Servizio tranquillo e professionale. A mezzogiorno,
oltre alla carta, c’è il thali, un vassoio di sei proposte
accompagnate da pane e riso al vapore che costa 12 euro
LA RICETTA
dello chef
È
un tradizionale piatto vegetariano la ricetta del ristorante Sarla
per i lettori di ViviMilano Navratan Korma Ingredienti per 4 persone:
verdure miste tagliate a dadini come fagiolini, carote, piselli,
cavolfiori, patate e altre g 500, 1 manciata di uva sultanina, 1
manciata di mandorle, 1 manciata di pinoli, 1 cipolla media, yogurt
intero g 50, miele, mezzo cucchiaino di curcuma, 2 cucchiai di polvere
di curry, olio, burro, sale Tagliate finemente la cipolla, rosolatela
in padella con olio e burro, aggiungete il curry e mescolate a fuoco
medio. Versate lentamente lo yogurt nella padella assicurandovi
che si amalgami bene con il curry. Aggiungete le verdure e salate
quanto basta. Cuocete a fuoco dolce per circa 30 minuti, aggiungendo
di tanto in tanto un pò di acqua bollente, se necessario.
Quando il composto risulterà denso, aggiungete le mandorle
tritate, i pinoli, l'uva sultanina e la curcuma. Lasciate cuocere
per altri 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. A fine cottura,
amalgamate con due cucchiai di miele. Accompagnatelo con riso pilaf
(usate la varietà basmati).
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